Ultima modifica: 2 Aprile 2016
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Spettacolo teatrale “Discesa agli Inferi”

Per i 750 anni della nascita di Dante, l’Amministrazione Comunale di Besozzo offre agli alunni del plesso Adamoli lo spettacolo dell’attore e regista Alessandro Tampieri “Discesa agli Inferi”.

 

Venerdì 18 marzo gli alunni della scuola “Giulio Adamoli”, con i loro professori,  hanno vissuto un’esperienza unica. Per i 750 anni della nascita di Dante, l’Amministrazione Comunale ha fatto un bellissimo regalo: le classi hanno potuto assistere, gratuitamente al teatro Duse, al monologo dell’attore e regista Alessandro Tampieri.

Si è trattato di un’ immersione, magica e coinvolgente, fra le parole del Sommo Poeta.

“Nel mezzo del cammin di nostra vita” ha declamato l’attore e poi, dopo una breve introduzione, dal buio, accompagnata da dolci e misteriosi suoni, ecco apparire una figura, avvolta da un telo trasparente…E’ iniziato così , con la storia di Paolo e Francesca,  l’itinerario dantesco, dove lo spazio è lasciato soprattutto alle parole, capaci dopo secoli, di imporsi con tutta la loro forza.

Abbiamo provato paura incontrando Cerbero, abbiamo provato pietà ascoltando le parole di Pier delle Vigne, mentre sembrava di vedere volare fra i rami le arpie con i loro suoni ultraterreni e infine c’è stato il momento più terribile: il racconto del Conte Ugolino.

I ragazzi hanno seguito con attenzione, con il gusto di essere i primi, rispetto ai compagni , a individuare il personaggio sul palco….E c’era anche chi provava a recitare qualche verso a memoria…

Quando lo spettacolo è finito, nessuno si muoveva, tanto era carica di emozioni l’atmosfera. L’attore, a questo punto, è voluto ritornare sul palco, e ha dialogato con i ragazzi, che si sono dimostrati una miniera di curiosità: quale personaggio è stato più difficile da interpretare, dove ha trovato la musica, cosa simboleggiavano le luci…

Insomma “Fatti non foste a viver come bruti,/ma per seguir virtute e canoscenza…” ; così ci ricordava, a un certo punto, l’attore avvolto in una luce ambrata, interpretando Ulisse con un semplice bastone che si trasforma in remo per il “folle volo”.

E parole più adatte per questa circostanza sarebbe difficile trovarle.

Chissà se sarebbe d’accordo  Dante, nella sua effige all’ingresso della scuola, vicino al Faro… Forse guarderà con occhi un po’ più benigni queste nuove generazioni.

Annamaria Pisciotti